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 Cade la testa di Campbell

 

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Cade la testa di Campbell


E’ caduta la prima testa del governo inglese. Si è dimesso Alastair Campbell, il ministro della comunicazione accusato dalla
BBC di aver manipolato il dossier sull’Iraq per convincere l’opinione pubblica che la guerra contro Saddam fosse “giusta”. Lo scandalo è lo stesso che ha portato alla morte del microbiologo David Kelly, ritenuto la fonte dell’emittente radiotelevisiva britannica, nonché “talpa” del ministero della difesa.
Quarantasei anni, dal 1997 portavoce e braccio destro di Tony Blair, Campbell è accusato di aver inserito nel dossier iracheno il concetto che Saddam potesse sferrare un attacco nucleare in 45 minuti. Concetto sul quale anche l’intelligence americana nutriva seri dubbi. Le sue dimissioni, in realtà, erano già nell’aria. Il 7 aprile, infatti, Blair e Campbell avevano concordato che l’oramai ex ministro avrebbe lasciato il suo incarico entro l’estate. “Ma visto che la situazione in Iraq continuava a evolversi - ha dichiarato Campbell - il primo ministro mi ha chiesto di rimanere e occuparmi proprio della comunicazione per l'Iraq. Sono stato felice di farlo”.
Poi, a maggio gli è piovuto addosso il discredito gettato dalla Bbc, e Campbell ha avviato una dura lotta contro l’emittente televisiva.
Lotta che è durata fino a quando, travolto dallo scandalo e sfiduciato dall'opinione pubblica, non si è dimesso: "E' stato un grande privilegio - ha dichiarato l’ex ministro riferendosi a Tony Blair - lavorare a stretto contatto, all'opposizione e al governo, con chi, penso, la storia giudicherà un grande innovatore primo ministro”.
E di risposta gli è arrivata un'attestazione di stima di Blair. “Campbell - ha fatto sapere il premier - è stato un leale, fedele, abile servitore della causa in cui crede, che si è dedicato non solo a questa causa, ma al suo paese. E' stato, è e continuerà ad essere un buon amico”.
Campbell lascerà il suo posto nelle prossime settimane per essere sostituito da David Hill, capo della comunicazione del Partito Laburista alle elezioni del 1997.
La prima scossa di terremoto nel governo inglese è dunque arrivata all’indomani della testimonianza davanti all’Alta Corte dello stesso Blair, coinvolto nella medesima vicenda. Il primo ministro giovedì scorso ha negato di aver esercitato pressioni per rendere più “sexy” il dossier sulle armi di sterminio di Saddam. “Ho letto varie stesure del documento - aveva dichiarato il premier - ma non avevo fatto commenti”. E poi aveva aggiunto: “Se le accuse fossero state vere mi sarei dovuto dimettere”.
Ma al cospetto del giudice Lord Hutton è finito anche un altro importante esponente del governo britannico. Mercoledì è stato infatti sentito in veste di testimone il ministro della difesa Geoff Hoon, considerato colui che ha diffuso il nome della “talpa”, cioè di David Kelly. Messo in serio imbarazzo, Hoon in aula ha negato di sapere che Kelly avesse partecipato in parte alla stesura del dossier.
La sua poltrona è una di quelle che tremano. Sono anzi in molti a credere che le prossime dimissioni saranno le sue.


Tratto dal sito Centomovimenti.it




 

 

 

 

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