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Tra patriottismo e condanna


Londra - ?Prego perché i nostri soldati tornino a casa sani e salvi. Subito?. In questa frase scritta su un cartello portato da un anziano signore ad una manifestazione contro la guerra c'?tutto il tormento dei britannici, divisi fra il tradizionale patriottismo e un'azione militare che molti non capiscono e non condividono. Un passato coloniale mai veramente dimenticato, l'orgoglio per le loro forze armate che considerano le migliori del mondo, la solidariet?con i militari che rischiano la vita al fronte. Tutto questo ha senz'altro giocato nell'aumento dei consensi alla guerra registrato nell'ultimo sondaggio pubblicato ieri da Sunday Times. Per la prima volta, da quando Tony Blair ha fermamente schierato il Regno Unito a fianco degli Usa nella lotta per eliminare il rais di Baghdad, la maggioranza dei britannici, il 56%, dice che questa guerra si deve fare. L'8% è ancora indeciso e il 36% ?contrario. Il primo ministro laburista - che per impegnare le truppe, ha dovuto affrontare una vera e propria rivolta nel suo partito, con dimissioni di esponenti del governo, 139 parlamentari che hanno votato contro la guerra e l'ammutinamento della base - contava sull'effetto patriottismo per superare la crisi. Ma, almeno finora, ha avuto ragione solo in parte. Infatti, non solo le manifestazioni continuano (sabato oltre mezzo milione di persone ha protestato a Londra e in altre città , ma sulla scena politica emerge un soggetto completamente nuovo: lo studente medio che diserta la scuola per dire no alla guerra. E' la riscossa degli adolescenti britannici. Dipinti dalla stampa come ragazzini qualunquisti interessati solo all'ultimo videogioco, dipendenti dalla televisione e dal telefonino, propensi ad eccessi alcolici ed atti di teppismo, i teenagers hanno stupito il paese sfidando genitori e presidi e partecipando in massa alle manifestazioni. Neanche collegi prestigiosi ed esclusivi come Eton si sono sottratti alla ventata di protesta. Il leader del neonato movimento nella scuola frequentata anche dai figli del
Principe Carlo ?Ruairid Villar, un ragazzino di 17 anni figlio di un chirurgo ortopedico che in passato ?stato l'ufficiale medico delle Sas, le truppe di assalto britanniche. Ma c'è anche un altro segnale che dimostra che qualcosa ?cambiato nell'atteggiamento dei britannici. Viene dai familiari di uno dei soldati morti ieri nel Golfo. Quello di sua maest?è un esercito professionale, quando qualche soldato muore in combattimento, mogli e madri soffrono il loro dolore privato, ma di regola nessuno recrimina. Questa volta invece i parenti del royal marine Mark Stratford, uno dei soldati britannici che ha perso la vita nella collisione in volo di due elicotteri, hanno diffuso un messaggio di cordoglio molto amaro. ?In memoria di Mark Stratford che ha dato la vita per una guerra insensata?, hanno scritto su un biglietto indirizzato alla vedova Lisa che per? ?finito sulle pagine di Mail on Sunday.
 

Tratto dal quotidiano Liberta.

 

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