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Libert?su cauzione per Pete Townshend, 57 anni, leader della band
La polizia ha sequestrato a casa sua materiale infantile pornografico
Arrestato per pedofilia
il chitarrista degli "Who"
La difesa: "Mi stavo documentando per scrivere un libro"

LONDRA - Pete Townshend, 57enne chitarrista della mitica band degli Who, ?stato arrestato con l'accusa di detenzione di fotografie oscene di bambini. Il musicista, prelevato nella sua abitazione a Richmond dopo una perquisizione durata parecchie ore, ?stato rinchiuso in una caserma della polizia nel sud-ovest londinese. Dopo due ore di interrogatorio ?stato liberato dietro il pagamento di una cauzione. L'avvocato del chitarrista, John Cohen, ha precisato anche che il suo assistito ha decisamente respinto ogni accusa. Townshend avrebbe ammesso di essere entrato in una sola occasione in un sito Internet americano che mostrava immagini di pornografia infantile, ma semplicemente a titolo di curiosità e per documentarsi.

Nel corso della perquisizione nella sua abitazione avvenuta alla presenza del chitarrista e del suo avvocato - ha precisato Scotland Yard - sono state sequestrate diverse cose, tra cui alcuni computer. Era stato lo stesso musicista a chiedere alla polizia di effettuare i controlli dopo aver ammesso con una nota ufficiale, sabato scorso, di aver usato la propria carta di credito per accedere ad alcuni siti pedo-pornografici. Ma si era difeso dalle accuse di pedofilia dicendo che l'aveva fatto solo per motivi di ricerca e studio utili a un libro che Townshend sta scrivendo sulla sua vita. "Sono stato uno stupido a tentare di agire da solo, ma la pedofilia è una cosa che mi rende talmente furioso da ottenebrare la mia capacità di giudizio", disse Townshend in quella pubblica ammissione.


Gli agenti, conclusa la perquisizione, hanno sequestrato materiale fotografico e filmini. "E' stato posto in stato di fermo, in base alla legge del 1978 per la tutela dei bambini, perché sospettato di possesso di fotografie oscene di bambini, di avere scattato fotografie oscene di bambini e di avere favorito la diffusione di immagini oscene di bambini", ha riferito un portavoce della polizia. Al musicista sono dunque contestati reati connessi alla pornografia infantile, compreso il possesso e la produzione di immagini di minori e la loro distribuzione.

Il nome del leader degli Who ?venuto fuori nell'ambito di un'indagine denominata "Operation Ore" che ha portato a più di 1.300 arresti in Gran Bretagna e che coinvolge nel complesso circa 7 mila persone. Secondo la stampa britannica nell'indagine, partita sulla base di indicazioni arrivate dagli Stati Uniti, sono coinvolti anche alcuni esponenti politici, di un giudice, di poliziotti ed insegnanti.

Gli investigatori non hanno creduto alla difesa del musicista che aveva rivelato di avere subito molestie sessuali quando era bambino: un'esperienza che in qualche modo è stata poi riflessa in alcuni dei suoi brani, e in particolare nell'opera rock "Tommy". Townshend ha spiegato che quest'anno pubblicherè un libro sulla sua vita infantile, in cui racconter?l'episodio nei dettagli.

E sarebbe stato proprio durante la preparazione di questo libro che il chitarrista avrebbe visitato, per documentarsi, questi siti utilizzando una volta la sua carta di credito per avere accesso ad un sito pedo-pornografico. Tanto che in un'intervista rilasciata al "Sun" Townshend ha detto di aver chiesto alla polizia di perquisire la sua casa e di analizzare il suo computer. "Non sono un pedofilo - aveva detto - Sono pronto a far analizzare l'hard disk del mio computer. E' importante che la polizia possa convincersi del fatto che, se ho fatto qualcosa d'illegale, l'ho fatto solo a scopo di ricerca". E, in un'intervista pubblicata proprio stamattina dal quotidiano, Townshend aveva affermato "di non aver fatto nulla di illegale ma di essere stato spinto dalla curiosità quot;.

A difendere Townshend ?scesa in campo anche Jerry Hall, ex moglie di Mick Jagger, dei Rolling Stones. La modella ha detto che proprio Pete l'aveva avvertita di quanto fosse rischioso per i bambini navigare in Internet e consigliata su come evitare che i suoi figli incappassero accidentalmente in una di queste trappole.


Tratto dal quotidiano la Repubblica

 

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